MESSAGGIO: LEGGENDO LA PAROLA DI DIO
Leggendo la Parola di Dio, spesso mi soffermo a fare delle brevi riflessioni su un
versetto o su una frase, che mi colpisce. Questa sera, insieme a tutti voi, mi soffermerò sulla
parola di Gesù, che dice a Pietro: “Mi ami tu?”. Signore, Tu dici: ”Io non guardo ciò che
guarda l’uomo, Io guardo il cuore”. Grazie, Signore, lode a Te. Infatti, a Pietro, per
nominarlo capo della Chiesa, Tu non hai domandato: “In quale scuola o università hai
conseguito la tua laurea?”, ma gli ha chiesto solamente: “Pietro, mi ami Tu?”. Amare Te, o
Cristo, è la condizione per seguirti; e lo interroghi per tre volte. Io sono convinta, Signore, che
Tu ben sapevi che Pietro Ti amava con sincerità e fortezza, ma volevi sentirtelo dire da lui.
Signore, Tu sai i segreti del cuore, Tu conosci il presente, il passato, il futuro. Tu conosci
tutto, anche me e tutti noi. Tu ci domandi se T’amiamo, prima di chiederci sacrifici più
grandi, più penosi, perché vuoi vederci impegnati a vivere la nostra immolazione, con
particolare offerta e decisione. Se T’amiamo veramente, dobbiamo rispondere ‘sì’ a tutti i
tuoi progetti, perché siamo sicuri che Tu ci doni la forza, per superare tutti gli ostacoli.
Aiutami, aiutaci, Signore, a soffrire, senza ripiegamenti su noi stessi e ad abbandonarci
fiduciosi tra le tue braccia. Insegnaci, o dolce e caro Gesù, ad avvolgere di delicato silenzio e
tanto amore quanto soffriamo, di vivere tutto con gioia, e tutto sia noto a Te. Pietro si è
lasciato crocifiggere per Te. A noi non chiedi il martirio, ma aiutaci a consumare la nostra
vita, goccia a goccia, in modo meritorio, con il martirio intimo e costante, vissuto ogni giorno
con spirito di fede e di amore. Amen, Lode e Gloria a Te.
Ed ora insieme preghiamo: "O Dio, Padre buono e misericordioso, che in Maria,
Vergine e Madre, benedetta fra le donne, hai stabilito la dimora del Verbo, fatto Uomo tra noi,
donaci il tuo Santo Spirito, affinché per tutta la nostra vita, nel segno della tua benedizione,
ci renda docili, disponibili ad accogliere il dono più bello, più grande: Gesù, poiché per
mezzo di Lui tutti siano stati salvati. O Mio Signore e Maestro, colma le speranze degli
ultimi, degli innocenti, dei disabili, dei carcerati, dei disoccupati ed emarginati e di tutti
coloro che si trovano nella sofferenza. Allontana le paure, i timori, le incertezze.
Rendici semplici e umili, miti e buoni. Donaci l’amore vero, facci capire la potenza
del tuo Amore, che salva e guarisce, rinnova e libera. Inondaci del tuo Amore. Allontana con
la forza del tuo Santo Spirito la tristezza, l’angoscia, la depressione, l’inefficienza e sconfiggi
il maligno, che c’è dentro di noi e intorno a noi. Ti affido, o mio Gesù, tutti i giovani; metti
nel loro cuore la volontà di volere e di fare, sempre, il bene al loro prossimo; fai trovare a tutti
un posto di lavoro, che consenta loro di costruirsi la propria vita onestamente.
O Gesù, Ti chiedo che ogni famiglia sappia generosamente dedicarsi ai propri cari con amore,
spirito di carità e di comprensione. Allontana gli odii, i rancori, le infedeltà e dona a tutti pace
e unità, perché regni sempre l’amore e la luce della fede.
O Gesù, vero Figlio di Dio, Tu sei nostro Fratello, Tu sei l’Eterno, Tu sei Dio. Noi Ti
amiamo. Aiutaci a testimoniare con la nostra vita il tuo Vangelo e a portare agli altri il dono
ricevuto, ad essere segni sulla strada di questo mondo, assetato di verità e di amore, bisognoso
di redenzione e di salvezza. A Te la lode, la gloria e l’onore, oggi e sempre. Amen. Alleluia!”
Ora ringrazio di vero cuore tutti coloro che mi scrivono e mi telefonano, i fratelli
ristretti e in particolare i miei figliocci; ringrazio altre due sorelle: Elena da Venegono e
Liliana da Giffone, che mi hanno mandato due angioletti stupendi! Ve li invio a tutti, affinché
vi custodiscano e proteggano. Vi porto tutti, nella mia sofferenza, nel cuore di Gesù e Maria,
affinché possano esaudire le vostre preghiere.
Saluto P. Livio, Fra Giulio Maria, Padre Pino e gli invio un augurio per il suo nuovo
incarico. Un altro saluto a Don Nando da Mirandola. E tu, Federico, continua ad essere uno
strumento docile e armonioso nelle mani del Grande Artista. Che Dio ti benedica.
Nuccia